Ciao a tutti! Finalmente ho sistemato gli ultimi dettagli e sono pronto a presentarvi questo lavoro. Non lo chiamo girarrosto perchè non gira gli arrosti, non lo chiamo camera calda perchè è caldo ma non è così grande da chiamarlo camera, e quindi l'ho ribattezzato a modo mio.
Premetto che avrei preferito riuscire a resinare senza, ma la mia resina non riesco proprio ad evitare che coli.
Quindi mi sono armato di buona volontà e di vari componenti recuperati ed ho costruito questa celletta con cui mi trovo davvero benissimo.
Qui vedete come si presenta sopra il banco. A seguire, alcuni dettagli costruttivi:
collegamenti elettrici
resistenza riscaldante
termostato
programmatore orario
supporto girevole e termometro+igrometro
fermagli per le esche
Come vedete non è una soluzione minimalista, e nonostante io sia contrario alle sofisticherie l'ho costruito così perchè mi intendo quel che basta di elettronica e perchè avevo il materiale a disposizione, inoltre le funzioni che ha mi risultano tutte comode.
Queste sono:
- la gestione della temperatura
l'elemento riscaldante è costituito da un semplice spezzone di filo di acciaio inox di diametro 0,6 mm e di lunghezza stabilita in base alla potenza desiderata. In sintesi più il filo è lungo e meno scalda. Procedendo per tentativi ho trovato la potenza ideale in base alla temperatura desiderata, al volume da riscaldare ed alla dispersione termica.
Questo spezzone di filo l'ho alimentato in 12 VCC, utilizzando un alimentatore ATX di un vecchio personal computer.
Il termostato comanda l'alimentatore ed in questa configurazione mi permette di impostare una temperatura fino a 40°C con una isteresi di circa 2 °C. Inoltre il comando del riscaldamento è attivabile/escludibile con un interruttore che ho alloggiato sul frontale del programmatore orario, con il quale è possibile programmare la durata del ciclo. Sicchè scaduto il tempo la resistenza non viene più alimentata.
- il movimento del supporto girevole
la rotazione è data da un comune motorino per elettrodomestici, 6 Watt, 2 giri per minuto.
Con un altro interruttore si comanda la marcia e l'arresto. Inoltre, essendo associato al programmatore orario, quando il ciclo termina il motorino si ferma automaticamente.
-lettura temperatura e umidità
mediante termoigrometro fissato sul coperchio frontale. A coperchio chiuso il termoigrometro risulta situato in prossimità del termostato e lontano dalla resistenza, per una migliore bontà di lettura dei valori.
E' possibile vedere come ho creato il sistema di aggancio per le esche. Sul piatto girevole sono fissati 5 listelli quadri di legno,
su ognuno dei quali sono ricavati due fori che servono da alloggio per i fermagli. In totale si possono resinare fino a 10 esche alla volta.
Ci sono due tipi di fermaglio: quelli per le esche corte e quelli per le esche lunghe. I primi sono costituiti da una spina di faggio con inserita una molla ricavata da una molletta per bucato. Si deve incastrare l'anellino di coda dell'esca entro la molla e si può inserire una vite che faccia da fermo.
I secondi sono sempre costituiti da una spina di faggio con inserito un raggio di bicicletta opportunamente sagomato su cui scorre un morsetto elettrico con gancio, da fissare alla distanza necessaria.
Mi trovo bene perchè in fase di applicazione della resina questi fermagli mi fungono da impugnatura, e una volta resinata l'esca riesco ad alloggiarla senza neanche interrompere la rotazione del piatto.
Osservazioni sul funzionamento:
la celletta raggiunge la temperatura di 35° in poco meno di mezz'ora. Il consumo massimo istantaneo è di 42-43 Watt. Può sembrare troppo lenta, ma una potenza maggiore causerebbe una regolazione di temperatura meno precisa a causa del maggiore volano termico. Inoltre con maggiore potenza si rischia che la resina faccia le bolle. A temperatura raggiunta, la resistenza lavora per meno della metà del tempo rimanente. Solitamente l'umidità si attesta intorno al 35-40%. In due ore gli artificiali sono pronti per essere maneggiati
.
Che ve ne pare?
Edited by -Hermes - 14/2/2020, 08:14