CITAZIONE
ilgatto Inviato il: 11/2/2009, 18:30
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e allora informati e facci sapere che di volontari ne trovi a bizzeffe
Ecco ciò che ho saputo e che cercherò di spiegare dall'alto della mia ignoranza in materia, dopo un colloquio telefonico col produttore di galleggianti.
Non usa più quel metodo in quanto antieconomico per produzione di tipo industriale,perche richiedeva ulteriori passaggi di rifinitura e per verniciatura. Attualmente usa tornire espansi già polimerizzati con densità 600 (KG/m3),coi quali si fanno carene delle moto e paraurti d'auto,duro come la pietra ,ma galleggiante.
Il suo vecchio metodo protrebbe andare per piccole produzioni:
Utilizzava ai tempi una resina poliuretanica bicomponente con densità 200 ,per avere un prodotto resistente,con stampi bivalva ,prima in resina e poi in metallo.
La resina aveva espansione per 10 volte e la comprava in Francia in quanto in Italia si troverebbe solo a densita 120.
La inseriva in uno stampo con espansione di 8 volte per avere un prodotto ancora più compatto.
Non funziona, a suo dire, il prodotto per edilizia perchè è monocomponente e con densità solo 40 e quindi troppo delicato.
La resina bicomponente a densita 120 si trova nei colorifici che forniscono istituti d'arte.
L'ho trovata ad Alessandria ed appena pronti gli stampi inizio la sperimentazione.
Claudio Cobra !!!
Ci hai proprio contagiato con una bella malattia!!!.
Paolo