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Guardate, non fraintendemi, non voglio fare l'antipatico.
Ma sinceramente non vi capisco. Sono convinto che sicuramente l'esperienza e la pratica sono cose fondamentali e che fare molte prove è fondamentali. Ma che vi piaccia o no, i minnow, come qualunque altra esca (compresi lipless) si muovono per una serie di leggi fisiche, non per magia di Maga Magò. Quindi, anche senza capirle o preoccuparsene (magari definendole seghe mentali), di fatto quando si costruisce un artificiale si fa qualcosa che funziona grazie a quelle leggi. Ora, è vero che anche ignorandole si costruisce sicuramente qualcosa di funzionante, ma: - conoscendole, magari capisco prima perchè un minnow non funziona - conoscendole, magari riesco a progettare prima un nuovo minnow funzionante, facendo meno prove Ragazzi, non crederete mica che alla Rapala abbiano centinaia di persone che costruiscono modelli a caso o che facciano n-mila prove prima di azzeccare il modello giusto? Credetemi, avranno un software di simulazione fluidodinamica. Poi le prove le fanno comunque, ma su un modello progettato a PC. D'altronde, qualunque oggetto che ci circonda ha alle spoalle una progettazione. Quindi, per concludere, capisco benissimo che qui siano tutti bravissimi costruttori anche senza essersi fatti "seghe mentali" sulla fisica che ci sta dietro, ma io sinceramente non capisco la chiusura mentale. Mi sembra, scusatemi la franchezza, l'atteggiamento di chi non capisce e allora denigra. Non prendetemi per arrogante o presuntuoso (non avrei proprio motivo di esserlo, da voi ho solo da imparare), è che proprio non vi capisco. Di tutte le risposte, solamente quella di Gardaspinning mi sembra costruttiva. CITAZIONE eppur si muove Giusto, ma questo è stato affermato nel 1500/1600. Oggi questo approccio non ti sembra un po'...sorpassato? |