Come ho già detto altre volte, io utilizzo un unico prodotto per tutte le fasi di lavorazione quali l'impermeabilizzazione del grezzo, la stuccatura e la copertura esterna. Molti mi hanno chiesto dettagli, ma per mancanza di tempo non ho mai avuto modo di spiegare nel dettaglio come faccio e soprattutto perchè lo faccio
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Impermeabilizzazione del grezzo.Una volta terminato il grezzo occorre impermeabilizzarlo per evitare futuri problemi di assorbimento di acqua dovuti a crepe sulla copertura esterna e copertura esterna fatta non bene. Molti utilizzano prodotti tipo turapori sia all'acqua che a base nitro, io invece opto per la resina epossidica.
Praticamente terminata la sagomatura del legno, inserita l'armatura e la piombatura, do direttamente sul legno una mano di resina epossidica molto liquida, questo per vari motivi:
1) dando la resina molto liquida questa viene assorbita dal legno come fosse acqua, ma una volta che questa si indurisce crea uno strato protettivo direttamente DENTRO il legno, e diventando praticamente plastica lo irrobustisce pure, oltre al fatto che in questo modo l'impermeabilizzazione è perfetta.
2) L'epox fissa in maniera perfetta e definitiva sia l'armatura che la piombatura già in questa fase, ma la successiva sarà ancora meglio.
StuccaturaFino a qualche tempo fa utilizzavo lo stucco da marmisti, che mi garantiva una resistenza notevole, ma che aveva anche dei difetti. Ho provato anche altri prodotti ma nessuno mi ha mai soddisfatto al 100%, fino a che non mi è venuto in mente di usare la resina epossidica anche per questo.
Per stuccare con la resina epossidica, addiziono ad essa delle microsfere di vetro cave fino a che non ottengo un composto della consistenza che mi aggrada, a seconda di quello che voglio fare lo posso lasciare più o meno liquido.
I vantaggi di questa soluzione sono:
1) questo stucco contenente microsfere, ha all'incirca la stessa galleggiabilità del legno, quindi quando calcolo il piombo necessario non debbo considerare la stuccatura, inoltre non mi varia l'assetto spostando in basso il baricentro.
2) la resina epossidica se data su uno strato sottostante di resina dello stesso tipo non fa stratificazioni, ma reagisce con esso creando una massa unica, questo fa si che lo "stucco" diventi un tuttuno con la mano di resina data come impermeabilizzante (e che è stata assorbita dal legno) diventando una massa unica, inglobando tutto quello che c'è nel mezzo, tipo armatura e piombatura. Per capirsi è come se si fosse realizzato un artificiale in resina inserendo in colata l'armatura ed il piombo. Nella maniera più assoluta non possono esserci problemi di distacco tra stuccatura e corpo dell'artificiale.
3) in artificiali con armatura passante e realizzati con legno tenero, tipo la balsa, il "rigo" di plastica dovuto alla stuccatura dello scasso per l'armatura, va a realizzare un ulteriore rinforzo per tutta la lunghezza dell'artificiale.
Post stuccatura.Dopo che ho stuccato, in genere faccio quanto segue (questo è come faccio io, ma solo perchè mi trovo bene a fare in questo modo, poi ognuno ha il suo modo di procedere secondo i propri gusti).
- realizzo gli alloggiamenti degli occhietti (se serve)
- inserisco la paletta
- do una ulteriore mano di resina epox a coprire il tutto. Questo per 2 motivi:
1) irrobustisco ulteriormente l'artificiale
2) essendo l'epox autolivellante, creo una superficie ancora più liscia per la verniciatura
3) l'epox mi va a fissare ed incollare correttamente la paletta.
A questo punto, il resto della lavorazione è standard, cioè verniciatura a piacere e copertura esterna sempre con epox.
Per la copertura esterna io non uso ne camere calde ne girarrosti, sia perchè non ho fisicamente posto dove tenerli, sia perchè, per le moli di artificiali che faccio il gioco non varrebbe la candela.
In ogni caso per ottenere una ottima copertura esterna sia come estetica sia come omogeneità e performance, è sufficiente attenersi a 2 semplici cose:
1) preparare la resina e lasciarla catalizzare fino a che non ha la consistenza di un miele molto denso, in questo modo si evitano i famosi "crateri" e lo spessore che riusciamo ad ottenere per singola mano è molto alto.
2) dare all'artificiale almeno 2 mani avendo l'accortezza di appenderlo una volta da un lato ed una volta dall'altro. Questa semplice cosa permette di ottenere una copertura sufficientemente omogenea.