Autocostruzione artificiali

Metodi per rimuovere amo accidentalmente piantato nella cute, VISIONE NON ADATTA A PERSONE IMPRESSIONABILI

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view post Posted on 10/12/2015, 10:01
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si tienes dudas...tira!!!!

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cose che possono succedere..il tipo del filmato però abilmente si buca solo lo strato superficiale della pelle infatti quando estrae gli ami non esce sangue..
in questo caso per mia esperienza diretta il migliore è il primo metodo far uscire punta e ardiglione e tagliare amo o schiaccaira ardiglione per far uscire senza danni ulteriori.
diverso è quando si buca in profondità fino al muscolo mi è capitato una volta fortunatamente coma ancoretta piccola...lì estrazione con cordino (su ancora va bene su amo come dimostrato in video la pancial larga non aiuta..anzi) e dato che eravamo in due io tenevo ferma la mia mano e il socio con un colpo secco ha estratto.
con ami e ancora grosse e buchi profondi...meglio pronto soccorso..o veramente si rischia di peggiorare seriamente le cose.
 
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tober
view post Posted on 10/12/2015, 17:45




Bene vedo con piacere che tutti più o meno siamo incappati in questa piacevole esperienza. Chiaramente per situazioni che valutate gravose il P.S. è la prime scelta ma potrebbe essere ad una distanza poco piacevole e magari siete anche soli. Per cui, ve lo dico più per esperienza di P.S. che per altro. Noi non riusciamo. in una circostanza del genere, a valutare la profondità della curva dell' amo, tal altro teniamo in considerazione che la situazione cambia se è un braccio od un dito. In ogni caso dimenticatevi la tecnica dello strappo. Se la curvatura dell'amo si è messa a ponte in una terminazione nervosa o in un tendine perdete definitivamente la funzionalità ad esempio , di flessione di una falange o sarete per sempre anestetizzati ad un polpastrello. Quindi: ami in un dito: con molta cautela fatelo uscire con l' ardiglione , valutate man mano che procedete se avvertite sensazioni tipo formicolio, scossa e se riuscite ad eseguire i movimenti. Tagliate l'amo e fate uscire il tutto con molta cautela. Dirvi che una disinfettata servirebbe è inutile perchè so che non lo faremo mai, ma far uscire un pò di sangue dalla ferita non è una brutta metodica. Ciao
 
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view post Posted on 10/12/2015, 19:27
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Grazie doc!! :bye1.gif:
 
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view post Posted on 10/12/2015, 19:38

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CITAZIONE (tober @ 10/12/2015, 17:45) 
Bene vedo con piacere che tutti più o meno siamo incappati in questa piacevole esperienza. Chiaramente per situazioni che valutate gravose il P.S. è la prime scelta ma potrebbe essere ad una distanza poco piacevole e magari siete anche soli. Per cui, ve lo dico più per esperienza di P.S. che per altro. Noi non riusciamo. in una circostanza del genere, a valutare la profondità della curva dell' amo, tal altro teniamo in considerazione che la situazione cambia se è un braccio od un dito. In ogni caso dimenticatevi la tecnica dello strappo. Se la curvatura dell'amo si è messa a ponte in una terminazione nervosa o in un tendine perdete definitivamente la funzionalità ad esempio , di flessione di una falange o sarete per sempre anestetizzati ad un polpastrello. Quindi: ami in un dito: con molta cautela fatelo uscire con l' ardiglione , valutate man mano che procedete se avvertite sensazioni tipo formicolio, scossa e se riuscite ad eseguire i movimenti. Tagliate l'amo e fate uscire il tutto con molta cautela. Dirvi che una disinfettata servirebbe è inutile perchè so che non lo faremo mai, ma far uscire un pò di sangue dalla ferita non è una brutta metodica. Ciao

tecnicissimo!!! purtroppo le volte che sono stato costretto ad andare al PS era perchè la punta non poteva fuoriuscire a causa dell'angolo di entrata troppo perpendicolare alla superficie della mano o delle dita.
In sostanza è più dolorosa l'entrata dell'ago per l'anestesia che tutto il resto, ma strappando indietro come hai ben detto, è un attimo fare più danni che altro...

Questa ve la racconto: vado a pescare la mattina all'alba pre-lavoro in una cavetta "logisticamente" molto comoda e solo entrando al lavoro mi accorgo di aver perso gli occhiali da sole... Poco male , mi dico, tornando a casa in pausa pranzo faccio una rapida sopralluogo, pensando che se mi erano caduti in mezzo al canneto sarebbe stata una ricerca relativamente semplice. Alla cosa partecipa anche mia moglie e decido di scaricare anche la 7" con innescato un minnow galleggiante... sai mai?
Arrivo sul luogo della perdiata ed in 5 minuti trovo gli occhiali! Benissimo! allora c'è tempo per fare 4 lanci... ne sono bastati 2... di fianco ad un erbaio esce a vista un bel bass sul kg e abbocca, io felicissimo che la mia signora fosse lì con me e che avesse visto la scena, ferro e le passo la canna per farle provare l'emozione del recupero di un pesce discreto... E lei, con innocente forza bruta, recupera il bass come fosse uno straccio e lo issa di peso tenendolo appeso come un salame alla povera 7" da 3/8 che era piegata "in modo preoccupante"!
D'istinto afferro il bass a mezz'aria cercando di alleviare la piega della canna e, considerando che il povero bass non aveva nemmeno fatto in tempo a capire cosa fosse successo, pensa bene di dimenarsi con tutta la forza che aveva tra le mie mani... risultato, punta dell'ancoretta del rapala piantata in profondità sulla nocca dell'indice della mano sx...
Quindi, slamo il bass, lo rilascio e poi valuto il da farsi: ero abbastanza sicuro di aver schiacciato tutti gli ardiglioni (gli altri 2 lo erano) ma non so per quale motivo la punta non uscisse nemmeno tirando con forza. Quindi pomeriggio trascorso al pronto soccorso, lastra, anestesia (dolorosissima e con il rischio di svenire!) ed estrazione della punta con ardiglione schiacciato, FORTUNATAMENTE.
Fortunatamente perchè la punta era praticamente dentro all'articolazione del dito e se l'ardiglione fosse stato presente avrebbe sicuramente fatto danni! E il non riuscire ad estrarre la punta era probabilmente dovuto al fatto che la stessa si trovasse "incastrata" tra le ossa.

In sostanza ragazzi è scontato che bisogna sempre prestare la massima attenzione e soprattutto non improvvisarsi in operazioni a cui non siamo avvezzi. E sarebbe buona norma portarsi dietro un tronchese in grado di tagliare con facilità gli ami e le ancorette in modo che, in caso di sfortunata allamata profonda e non risolvibile in luogo sperduto e lontano dall'auto e dal PS, possiamo recidere il ferro e muoverci con più comodità per andare a farci soccorrere!
Lo stesso tronchese viene molto comodo anche sui pesci allamati profondi e che vogliamo liberare con i minimi danni!
 
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view post Posted on 11/12/2015, 10:48
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CITAZIONE (tober @ 10/12/2015, 17:45) 
Bene vedo con piacere che tutti più o meno siamo incappati in questa piacevole esperienza. Chiaramente per situazioni che valutate gravose il P.S. è la prime scelta ma potrebbe essere ad una distanza poco piacevole e magari siete anche soli. Per cui, ve lo dico più per esperienza di P.S. che per altro. Noi non riusciamo. in una circostanza del genere, a valutare la profondità della curva dell' amo, tal altro teniamo in considerazione che la situazione cambia se è un braccio od un dito. In ogni caso dimenticatevi la tecnica dello strappo. Se la curvatura dell'amo si è messa a ponte in una terminazione nervosa o in un tendine perdete definitivamente la funzionalità ad esempio , di flessione di una falange o sarete per sempre anestetizzati ad un polpastrello. Quindi: ami in un dito: con molta cautela fatelo uscire con l' ardiglione , valutate man mano che procedete se avvertite sensazioni tipo formicolio, scossa e se riuscite ad eseguire i movimenti. Tagliate l'amo e fate uscire il tutto con molta cautela. Dirvi che una disinfettata servirebbe è inutile perchè so che non lo faremo mai, ma far uscire un pò di sangue dalla ferita non è una brutta metodica. Ciao

Grazie dei consigli!!:)
 
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view post Posted on 11/12/2015, 10:51

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CITAZIONE (tober @ 10/12/2015, 17:45) 
.... far uscire un pò di sangue dalla ferita non è una brutta metodica.....

facciamo lavorare i nostri globuli bianchi e gli anticorpi!!!

:biggrin2.gif: :biggrin2.gif:
 
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20 replies since 6/12/2015, 20:16   1203 views
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