Finalmente, dopo un periodo di forzata astinenza, sono riuscito a mettere mano a qualche progettino e terminare il mio nuovo jerk. Si tratta di un artificiale dalle dimensioni e dal peso contenuti ( 12,5 cm e circa 55 gr), realizzati in pioppo. Da quando il buon Sipadan me l'ha fatto conoscere, ritengo sia il legno ideale per la costruzione di questa tipologia di esche. Si tratta di un legno duro, ma comunque lavorabile, facile da piombare (almeno per la mia esperienza). Unica pecca è che riesco a reperirlo con difficoltà, anzi diciamo pure che avrei fatto prima a trovare una barretta di uranio impoverito , ma alla fine la mia cocciutaggine è stata premiata. L'esca nasce per le mie esigenze di pesca o forse meglio, quelle del mio partner . L'intento era quello di realizzare un jerk abbastanza leggero ( pesco da riva, mi sposto molto, lancio per ore... quasi sempre cappotto ), caratterizzato da un buon movimento side to side, che aprisse bene sulla jerkata, mostrando il fianco. Veniamo alla realizzazione. Sono partito da un listello di pioppo di 12,5 cm X 3,5 cm X 1,5 cm su cui ho disegnato la sagoma dell'artificiale (che allego alla fine). Lavoro il listello fino ad ottenere la sagoma grezza sulla quale realizzo gli alloggi per gli occhi. Rastremo quindi i bordi in modo che abbiano un profilo arrotondato. Infine restringo il muso e la coda a partire da 1 cm dai vertici, fino a portarli a circa 3 cm di spessore, misurando proprio a fine artificiale. Ecco il risultato
A questo punto traccio a matita con delle dime i profili della bocca e delle branchie; per facilitarmi le cose, le realizzo in rilievo (in realtà questi lavori di estrema precisione sarebbe meglio delegarli a soggetto di sesso femminile consensiente ) usando colla cianoacrilica e bicarbonato. All'interno dei limiti a matita mettiamo colla e versiamo bicarbonato, fino a riempire il disegno ed ottenere lo spessore desiderato, quindi carteggiamo. Le foto seguenti illustrano questi (inutili ai fini della pesca ) passaggi.
Realizzo gli alloggi per gli anellini, stando bene attenti a centrare il foro (fondamentale per questa tipologia di esche). Gli anellini sono realizzati con acciaio inox da 1 mm, con le aste lunghe 2 cm. Li fisso spingendo con una siringa stucco da marmisti nell'alloggio (dato che non riesco a procurarmi lo stucco verticale consigliato da Loris). Realizzo, poi gli scassi per il piombo, usando 2 sfere da 5 gr e una oliva da 8 e chiudo con resina poliestere.
Ora sigillo l'artificiale con abbondante turapori, due mani di biancoperla a bomboletta e l'artificiale è pronto ad essere colorato come meglio crediamo. Lo rifiniamo, infine, con resina. Io sono solito stenderla abbondante dal momento che sono esche che vanno maltrattate e l'amico luccio non ci va tanto per il sottile. Ecco i risultati
Livrea testarossa con rivelatore di carica, spingete gli anellini e vi dice per quanto ancora ne ha... questo è carico a metà
Livrea Londra 2012
Foto di famiglia.
Questo è tutto, spero di non avervi annoiato e di non aver dimenticato nulla. Per dubbi, chiarimenti, insulti sono a vostra disposizione. E adesso i doverosi ringraziamenti. Un ringraziamento particolare a tutti guru dell'autocostruzione da cui ho rubato qualcosa e sono davvero tanti, a Sipadan per i suoi tutorial sul sito sui jerk e per avermi fatto conoscere questa splendida tecnica e a Loris e Gianni per avermi dato la possibilità di divertirmi così tanto con l'autocostruzione che ho conosciuto grazie al forum. Ah, e poi grazie alla mia girl, che ormai ci da più di me. SIPARIO!
Complimenti sei grande Chemako il jerk è bellissimo, la mia colorazione preferita è Londra 2012, semplicemente fantastica.
Interessante il discorso del bicarbonato + cianoacrilica, sapevo che possono essere usati come stucco ma non lo avevo mai utilizzato usando lo stucco da marmisti di solito, per fare qualcosa di simile ai tuoi ho usato a volte un foglio di cartonlegno ritagliando le parti in rilievo e poi incollandole al posto giusto sempre con l'attack e poi dandoci sopra una certa quantità di attack, il cartonlegno lo assorbe e diventa un tuttuno con l'esca durissimo, poi carteggio bene le parti in rilievo per lisciarle.
fantastici perle! se permetti un minuscolo appunto, io avrei avanzato un pochino l'anello centrale dato che il luccio attacca spesso di testa, come ben saprai
fantastici perle! se permetti un minuscolo appunto, io avrei avanzato un pochino l'anello centrale dato che il luccio attacca spesso di testa, come ben saprai
Lo facevo anch'io... quello che però non dicono, o magari succede solo a me, è che avanzando l'anellino aumentano vertiginosamente gli intrecci tra ancoretta ventrale e cavetto (io utilizzo thoot proof). Considera anche che si tratta cmq di un'esca dalle dimensioni contenute e di spazio non utile ai fini della ferrata ce n'è poco ( mi capita raramente di non riuscire a ferrare o di vedere allamate esterne). Grazie a tutti ! Appena posso allego la sagoma