posto un tutorial che anche se sarà ripetitivo per molti magari non lo sarà per altri, percui metterò diverse foto che aiutano a capire più di mille parole:
dunque un po' per sfida e curiosità, un po' per necessità, ho voluto provare a "clonare" un artificiale che uso molto spesso: lo
SHORE LINE SHINER 140 SINKING; clonare tra virgolette perchè è oggettivamente impossibile ottenere lo stesso risultato di quelli usciti di fabbrica, non sia altro che per i materiali diversi utilizzati, ma ci si avvicina mooooltissimo lo stesso a ciò a cui ci siamo "ispirati".
L'idea era quella di ottenere uno stampo del suddetto artificiale per poi poterne sfruttare il sistema di spostamento pesi a mio parere eccellente, sperimentando modifiche sulla struttura (come la paletta e la quantità e posizione di piombo) per ottenere azioni diverse dall'originale...
Però prima di tutto ho deciso di replicare l'artificiale così com'era per vedere se la cosa era fattibile, più avanti farò le mie sperimentazioni (manca il tempo adesso)
percui mi sono procurato l'artificiale
Piccola nota: voglio smentire chi pensa di ottenere un guadagno economico da questa autocostruzione... magari a fare diversi pezzi ci si guadagna, si, ma il punto è che la lavorazione richiede molto tempo; meglio parlare di assemblaggio, perchè a creare i due gusci dell'esca colando la resina si fa relativamente in fretta, mentre la costruzione e posizionamento dei componenti interni, nonchè la chiusura dell'artificiale stesso, sono operazioni da fare con precisione assoluta per ottenere un ottimo risultato e ciò comporta una bella spesa di tempo, molto più veloce e semplice la costruzione di artificiali in legno.
Ho iniziato a pesarlo e a trascriverne i valori di ogni fase di smontaggio (artificiale completo di ancorette, senza ancorette, sverniciato, pezzi interni ecc...) perchè saranno utilissimi come paragone e per valutare eventuali modifiche di pesi per sperimentare magari azioni di nuoto differenti
con carta vetrata fine e un panno imbevuto di diluente alla nitro porto via la verniciatura e lo rendo trasparente così da poter vedere dove tagliare
poi con un taglia balsa e un cutter ho diviso l'artificiale a metà longitudinalmente: ho fatto più tagli leggeri sul solito solco fino a passare da parte a parte (qui bisogna essere precisissimi)
OCCHIO ALLE MANI!! magari mettiamoci dei guanti di protezione e mai mettere la mano che afferra l'artificiale davanti alla direzione di taglio della lama
così facendo ho però portato via i tassellini che servivano a far combaciare perfettamente i due gusci, nonchè a rendere la struttura più solida; quindi con un pezzetto d'acciaio arroventato con l'accendino ho ricreato i fori su entrambe le metà dell'esca in modo che la posizione corrispondesse a quella originale
dopodichè su una metà e basta ho inserito e incollato con epoxy bicomponente dei pezzetti d'acciaio per ricreare il tassello
ora però c'è un problema: per quanto precisi si possa essere stati durante l'operazione di taglio, si è portato via del materiale e infatti se provo a chiudere i due gusci c'è un solco vuoto che va colmato...
quindi rubo un po' di crema idratante per il viso alla mi mamma e la uso come distaccante applicandola sui margini di uno solo dei gusci; poi preparo un po' di colla epossidica bicomponente e la dispongo sui margini del secondo guscio per poi chiudere l'artificiale e tenerlo stretto in morsa finchè l'epoxy non catalizza
una volta terminata la catalisi si carteggia l'eccedenza ottenendo un artificiale diviso a metà che si chiude perfettamente
ora possiamo iniziare a creare lo stampo:
distendo uno strato di plastilina e lo rendo il più piano possibile
dispongo sopra le due metà dell'esca e con altra plastilina creao i canali di colata e di presa d'aria: li ho fatti molto stretti in modo tale che la resina sarà costretta a colare lentissimamente vista la viscosità; in questo modo riempirà tutte le parti dello stampo (che saranno strettissime) lentamente evitando bolle d'aria
con dei pannellini di fortuna si costruiscono le pareti dello stampo e si tengono unite con altra plastilina, poi con una matita faccio delle buche nella plastilina che serviranno a creare i tasselli che faranno combaciare le due valve dello stampo
poi si miscela abbondantemente la resina siliconica bicomponente e si inizia a colare molto lentamente (io mi son creato una sorta di imbuto a becco fine per aiutarmi)
una volta catalizzata la resina si ottiene una valva dello stampo
inserisco altra plastilina nei canali
...riassemblo le pareti dello stampo e con un pennello distribuisco della crema distaccante su tutta la prima valva
inserisco i due gusci dell'artificiale e mi preparo a colare la seconda valva... siccome in questo step replichiamo la parte interna dell'artificiale che è ricca di piccoli fori e fessure, inserisco la resina siliconica in una fessura alla volta con un pezzetto d'acciaio cercando di far fuoriuscire l'aria che rimane intrappolata infondo alla fessura
poi finisco di colare il resto di resina (sempre lentamente)
ecco le due valve
ora si chiude lo stampo usando due superfici piane rigide su entrambi i lati che aiuteranno a distribuire la pressione dello scotch carta che utilizzo per tenerlo chiuso
dopodichè si procede con la colata dell'epoxy bicomponente (vista la grandezza dei canali, l'operazione richiede qualche minuto); bisogna cercare di far fluire la resina in modo continuo senza che si creino interruzioni nella colata e quindi bolle d'aria
nel frattempo mi creo lo stampo per clonare i barilotti del "weight moving system": nell'originale sono uno in tungsteno e uno in ottone; io li farò entrambi in piombo vista la facilità di lavorazione (il peso sarà inferiore al tungsteno è vero, cercheremo di posizionare i grammi mancanti in un altro punto, l'avevo detto che non poteva essere uguale al 100% all'originale)
uso per lo stampo lo stucco bicomponente da marmisti (resina poliestere) e il procedimento è lo stesso che per il precedente stampo (va usato del distaccante su ogni passaggio)...
come master uso la parte rotonda alla base delle punte da trapano; una volta creato lo stampo (che ho fatto in più colate per riuscire a chiudere lateralmente le camere che creeranno il barilotto) col dremel scavo i canali di colata e di presa d'aria, i solchi dove appoggerò dei pezzetti d'acciaio che creeranno il foro passante del barilotto e i tre fori che attraversano entrambe le valve dello stampo dentro i quali inserirò le viti che terranno chiuso e ben pressato lo stampo in fase di colata del piombo
gli occhielli sono fatti con acciaio da 1mm Aisi 304, durissimo da lavorare ma anche durissimo da aprire e saranno ben saldi una volta affogati nell'epossidica che unirà i due gusci...
ora possiamo assemblare l'artificiale; per i piombi: bilancino di precisione alla mano e basiamoci con i grammi dei pesi dell'originale
siamo quasi in fondo: uniamo i due gusci con colla epossidica bicomponente (ci vuole molta precisione per evitare di far colare la resina all'interno dell'artificiale)
carteggiate le eccedenze do un immersione in un aggrappante per plastiche per poi passare alla colorazione e alla resinatura finale...
eccolo finito!
mi è venuto a pesare 0,3gr in più dell'originale
oggi l'ho provato in mare: è molto simile all'originale, onestamente il mare increspato non mi permetteva di notare particolari differenze... dico simile perchè so benissimo che non può essere uguale, ma all'occhio pare proprio il solito nuoto
vola lontano, è sinking, su recupero lineare rolla, su recupero lineare veloce scoda maggiormente come un minnow, sulle jerkate spancia a destra e sinistra.
Ciaoo!!