CITAZIONE (fer.reel @ 31/7/2009, 14:16)
CITAZIONE
Al contrario però, abbiamo anche assistito alla ricerca affannosa (mai interrotta) del prodotto estero, semplicemente perchè giudicato a priori superiore, cio decretò la fine prematura della nostra azienda produttrice di mulinelli (Alcedo, Cargem ecc.) perchè dovevano scontrarsi con giganti come Abu che vantava un passato (seppure breve) di manifattura orologiaia!
Ma non deve stupire, che proprio Abu fece confezionare alcuni modelli proprio in Italia o che alcuni mulinelli italiani, venissero commercializzati all'estro con marchi stranieri (Orvis ed altri).
Ciò che hai detto,caro Luciano, corrisponde al vero.
La fine della produzione Alcedo fu legata sostanzialmente alla mancanza di eredi dell' ing. Rinaldi ,padre padrone dell'Alcedo ,nonche progettista dei modelli.
La fine della Cargem fu una mera operazione commerciale legata ad un cambio di produzione (componenti per motori),molto più remunerativa.
Entrambe avevo risentito della concorrenza Abu ,sopratutto nel Nord America,ma finirono in fondo per mancanza di idee innovative ,peculiarità invece che dovrebbe essere di noi italiani.
Quando il vecchio Shimano iniziava a considerare l'idea di costruire mulinelli ,al museo di arte moderna di New York esponevano già l'Alcedo Atlantic ed il presidente Truman pescava le trote con un Alcedo Micron.
In fondo mi dispiace un pò di non trovare un Alcedo Stella made in italy.
Paolo
P.S : ho provato a pescare i siluri col trecciato e l'abu 44
Una follia :corona e pignone sgranati.
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Caro Paolo, non credere che chi scrive non vorrebbe con tutte le sue forze trovare ai vertici tecnologici un prodotto italiano, anche nella pesca, come avviene ad esempio, nella formula uno (che ammmetto di non seguire aassolutamente, perche terribilmente noiosa) o nel moto gp con la Ducati (questo si che mi piace!), o in altri campi che non sto a citare, purtroppo non è andata così, ed il patrimonio tecnologico è andato perduto, irrimediabilmente perduto!
Giusto per parlare ancora di quegli anni, quando la
"omissis per avversione marchio" iniziò a commercializzare i suoi mulinelli, furono accolti con grande diffidenza perchè ritenuti copie maldestre di prodotti originali, insomma erano ritenuti un pò i cinesi della situazione. Questo era già puntualmente avvenuto, con le ottiche e le macchine fotografiche...però in seguito surclassarono gli "originali" al punto da determinarne il crollo commerciale e relativa sparizione dal mercato.
Questa è la realtà dei fatti, e bene o male dobbiamo accettarla.
Mauro, appasionatamente, poco sopra scrive:"
"certi ambienti richiedono tanta tecnologia, altri sono "banali" e il 99% è l'avvicinamento e il primo lancio
li di certo non userei un 44....... neppure perfetto" tu concludi dicendo della "tragedia" dell'Abu utilizzato a siluri...a te rispondo che ho già detto che il passato non ritorna, e a Mauro che credo di conoscere anch'io
"il 99% è l'avvicinamento e il primo lancio" ma anche che un oggetto affidabile e scelto con proprietà, aumenta il piacere della pesca, ciò non significa comprare necessariamente il top di gamma, ma semplicemente saper trovare l'attrezzo più adatto, in termini di affidabilità ma anche di rapporto giri, corretto imbobinamento del monofilo, precisione di ingranaggieria interna e perchè no, silenziosità e scorrevolezza, peculiarità riscontrabili in numerosi modelli presenti sul mercato.
L'oggetto adatto a noi sicuramente c'è..basta trovarlo...
